
Ho deciso, dopo qualche mese, di dedicarmi sul serio a questa mini-guida che spero possa risultare utile a tutti coloro che decideranno di vivere questo sogno incredibile chiamato Giappone.
Vi racconterò cosa ho fatto e, soprattutto, cosa ho visto, con con dei brevi video che mi sono costati notti insonni di lavoro. Alla fine però, ne è valsa la pena!
Condividerò con voi, verso metà di questo articolo, una mappa interattiva dove ho segnato i posti più interessanti da vedere, grazie anche al prezioso aiuto di alcuni amici e di Alessandra/Hellolen, che ormai del Giappone è di casa ;)
Vi darò qualche dritta su cosa fare e, soprattutto, cosa non fare!
Insomma, bando alle ciance: si parte alla scoperta della terra del Sol Levante.
CONSIGLI: QUANDO PARTIRE?
Il periodo migliore, si sa, è quello della fioritura dei ciliegi che generalmente va dai primi di marzo fino a fine aprile. Il clima è fresco (io ad esempio, ho beccato freddo, soprattutto a Tokyo, tanto da dover mettere i guanti!).
Anche in questo caso, un abbigliamento "a strati" risulta essere la soluzione migliore per fronteggiare qualsiasi evenienza.

CONSIGLI: COSA PORTARE?
Ecco cosa non può mancare in una valigia diretta in Giappone:
- Yen (¥)! Prenotarli in Italia è molto più comodo e sicuramente meno dispendioso.
Prelevare, in Giappone, potrebbe essere un problema a meno che voi non abbiate una carta di credito del circuito Mastercard. Inoltre, a contrario dell'America, qui pagare con la carta non è una prassi molto frequente, quindi accertatevi di prenotare in banca un bel gruzzoletto per non rimanere nei guai. (1.000¥ equivalgono a circa 8,00 €)
- Adattatore per presa di corrente. Vi consiglio vivamente di prenderne uno online, costano poco e sono indispensabili! In Italia si usa una corrente a 230 V ad una frequenza di 50 Hz. In Giappone invece si utilizzano i 100 V ad una frequenza di 50 Hz per la parte est del paese e di 60 Hz per la parte ovest. Comprate un bell'adattatore universale su Amazon e passa la paura ;)
- Fondotinta waterproof super-coprente o cerotti color carne. Perché? Perché se andate in Giappone sicuramente vorrete fare un salto alle terme... dove non sono ammessi assolutamente i tatuaggi! Se ne avete alcuni a vista (anche piccoli) sappiate che verrete rispediti a casa senza troppi complimenti. Inutile chiedere a loro un modo per coprirli... finirete solo per farli arrabbiare! E se ci tornerete dopo, si ricorderanno che voi eravate "il gaijin con i tatuaggi" e non avrete concluso nulla. Provare per credere...
- Passaporto. Inutile dirvi che per partire ci vuole il passaporto con una validità di almeno 6 mesi. Se non ne possedete uno, attivatevi per tempo perché la consegna non è immediata. Se non sapete come richiedere il passaporto, date un'occhiata a questo post.
- Patente internazionale. Guidare il Giappone è una follia inutile perché i mezzi di trasporto sono fra i più efficienti al mondo; ma scorrazzare per le strade di Shibuya in sella a dei simpaticissimi kart vestiti da Pikachu o Super Mario, non ha prezzo. E' un'esperienza assolutamente da provare, ma per farlo dovete avere la patente internazionale. Potete richiederla alla motorizzazione italiana, ma anche in questo caso occorre muoversi per tempo (e sì, si paga).
- Japan Rail Pass. Probabilmente una delle spese che più si farà sentire, ma nel contempo assolutamente necessaria se intendete spostarvi a sud. Io sono stata in Giappone un mese e ho acquistato da questo sito, il JRP con validità 7 giorni perché l'ho attivato il giorno stesso che sono partita verso Hiroshima, rientrando a Tokyo entro la scadenza (mezzanotte del settimo giorno). Questo particolare pass consente di salire a bordo dei famosi "treni proiettile": gli Shinkansen, per raggiungere Hiroshima da Tokyo in sole 4 ore al posto di 10.
- SUICA/IOCA Card. Sono delle carte prepagate che si acquistano direttamente in aeroporto e possono essere ricaricate quasi in tutte le stazioni ferroviarie. Vi permetteranno di spostarvi in modo pratico con la metro, risparmiando un sacco di soldi e di tempo. La comodità sta nel non dover fare il biglietto ogni volta che avete intenzione di salire su una metro.
- Assicurazione viaggio. Subito dopo aver richiesto il passaporto, accertatevi di scegliere la giusta assicurazione sanitaria. Farsi male in Giappone equivale a diventare anche poveri il giorno dopo... esattamente come accade in America! La cosa importante, nello scegliere un'assicurazione, è che questa copra le eventuali spese sanitarie in anticipo (la maggior parte delle assicurazioni fa pagare voi e poi, forse, vi rimborsa...). Io ho stipulato una polizza con la Columbus e l'unica fregatura che ho riscontrato è stata relativa al bagaglio, esperienza che vi racconterò nel paragrafo successivo.
- Catenaccio TSA. Se fate scalo a Mosca, è possibile che decidano di aprire le vostre valigie per esaminarne il contenuto... specie se ci avete messo dentro un grosso powerbank (non fatelo!). Se non avete acquistato un catenaccio TSA (in vendita su Amazon a pochi euro), è altrettanto probabile che vi rompano la valigia, cosa che è successa a me. Peccato che l'assicurazione non abbia potuto fare molto per aiutarmi, perché il costo della franchigia per attivare la pratica costava più del valore del bagaglio stesso (ecco spiegata la fregatura di prima).
- Modem Wi-Fi. La connessione negli Hotel non manca ma non è un granché. La comodità di avere un modem sempre dietro è tutta un'altra storia. Per me che sono andata in Giappone con Coderblock anche per lavorare, il modem Wi-Fi è stata una delle spese più utili affrontate. Acquistato insieme al JRP sul sito che vi ho linkato prima, recuperato in aeroporto il giorno dell'arrivo e rispedito comodamente per posta sempre in aeroporto, il giorno della partenza.
CONSIGLI: COSA NON FARE!
- Parlare in inglese nei taxi. Il 95% dei tassisti non spiccica una parola d'inglese. Mi domando dunque come faranno ad ospitare le Olimpiadi, ma questa è un'altra questione...
- Salire sul taxi con le idee poco chiare. I tassisti sono spesso impazienti, quindi chiamate un taxi solo se avete la destinazione ben chiara o, meglio ancora, scritta in Giapponese su un bigliettino!
- Aprire la portiera del taxi. Il 90% sono automatiche e si incavolano parecchio se provate ad aprirla voi perché potreste rompere il meccanismo che la fa aprire.
- Dare la mancia al tassista. Vi sembrerà assurdo ma per loro ricevere soldi in più rispetto a quanto pattuito, è molto offensivo ed equivale a dire: "eccoti qualche soldo in più, non hai fatto bene il tuo lavoro... questo per te è un incentivo a migliorare". Quando me l'hanno spiegato sono rimasta abbastanza sconvolta.
- Parlare ad alta voce nei treni. Assolutamente vietato.
- Parlare al cellulare o tenere attiva la suoneria sui treni. Che ve lo dico a fare?
Tenete bene a mente queste dritte ;)
BENVENUTI IN GIAPPONE
Spero che queste premesse non vi abbiano spaventato, in realtà sentirsi a proprio agio in Giappone dopo un po' risulta quasi semplice. Persino i cartelli delle metro che spiegano dove andare, dopo un po' saranno per voi familiari.
Mi è stato consigliato di usare il sito Hyperdia per organizzare i miei spostamenti, ma ho preferito mille volte l'app di Google maps che, addirittura, mi indicava i cambi da fare e le stazioni più vicine.
Visto che le metro chiudono presto (intorno alle 22:30), vi consiglio di cercare un volo aereo che non arrivi a Narita troppo tardi altrimenti rischiate di dover per forza chiamare un taxi (grazie Ale, per questa dritta!)
IL MIO ITINERARIO
Come già anticipato, sono stata in Giappone un mese ma ho anche lavorato, ogni giorno (weekend esclusi) a partire dalle 17:00 in poi. Fuso orario perfetto per una nomade digitale come me perché, con 8 ore di differenza, mentre in Giappone erano le 5 del pomeriggio, in Italia erano le 10 e la giornata lavorativa era appena iniziata!
Questa per voi è una buona notizia, perché non dovendo dedicare mezza giornata a lavorare, bastano 15 giorni per visitare il Giappone, da nord a sud.
Io ho iniziato con Tokyo (una settimana), per poi spostarmi a sud: Hiroshima, Miyajima, Nara, Osaka, Kyoto e Monte Fuji (un'altra settimana), per poi tornare a Tokyo e recuperare le mete che non sono riuscita a vedere all'inizio.
Decidendo bene cosa vedere a Tokyo la prima settimana (magari 8-9 giorni), poi ci si può dedicare alla parte più tradizionale del Giappone, spostandosi a sud prima di ripartire, evitando quindi di tornare a Tokyo. Nel mio caso, il viaggio spezzato dipendeva anche dal fatto che ho trovato un biglietto economico da Roma, con A/R su Tokyo Narita a circa 600€ con Aeroflot, con scalo a Mosca.
JAPAN TRIP
Ecco la mappa interattiva di cui vi parlavo. Utilizzate il menu laterale per attivare/disattivare i filtri che vi mostreranno anche i luoghi d'interesse a sud.
Se volete un link più pratico per accedere alla mappa senza passare da questo articolo, cliccate sul pulsante in alto a destra per condividere la mappa.
COSA VEDERE A TOKYO, PARTENDO DA AKASAKA
Giorno 1, dopo esservi ripresi dal viaggio...
- Akasaka, strada piena di ristoranti, molto carina di sera
- Cena da Itamae Sushi buonissimo (spesa media 4.000¥ a persona)
Giorno 2:
- In giro per Takeshita street, quartiere di Harajuku
- Yoyogi Park e Santuario Meiji, tempio shintoista. Il parco Yoyogi è uno dei luoghi più gettonati per ammirare e fotografare i ciliegi in fiore.
Giorno 3:
- Visitare il Museo Ghibli. Se non siete riusciti ad acquistare i biglietti online potete fare un tentativo alle macchinette del Lawson Akasaka, anche se trovarli in loco è praticamente impossibile.
- Colazione da Starbucks Coffee Akasaka-mitsuke, 3 Chome-21-20 Akasaka, Minato, Tokyo.
- Tornare indietro verso la stazione di Akasaka-Mitsuke Station per prendere il treno in direzione Ueno Park per vedere i ciliegi in fiore (qui il video). Uscendo dalla stazione, entrare dal primo ingresso e andare dritto fino a raggiungere il centro del parco.
Giorno 4:
Ecco cosa vedere ad Akihabara:
- Sofmap Akiba Shop: pc, usato giochi ed elettronica
- Mandarake Complex
- Super Potato: retro gaming shop molto famoso
- Gundam Cafè (magari a pranzo!)
- Akihabara Radio Kaikan: 9 piani di gadget, pupazzi, etc.
- Yodobashi Camera 8° piano: cena Shabu-shabu da “Tajimaya Yodobashi Akiba” (davvero buono!)
- Kotobukiya
- Bic Camera
Giorno 5:
- Asakusa: il quartiere delle gheishe. Qui vi consiglio assolutamente di vivere l'esperienza della vestizione del Kimono. Io sono stata da "Studio Nanairo" (qui video) un po' caro ma ne è valsa assolutamente la pena. Se non volete spendere tanto potete evitare il trucco/parrucco/set fotografico e affittare semplicemente un kimono per andare in giro e fare foto al tempio. Non ve ne pentirete!
- Sensō-ji: il più antico tempio di Tokyo dedicato a Kannon, la Dea della Misericordia.
ALLA RICERCA DI CILIEGI...
Siete alla ricerca di uno spot fotografico per fare una foto incredibile ai ciliegi? Bene, se il periodo è quello giusto, ecco dove dovete andare.
Meguro River Cherry Blossoms Promenade
2-chōme-6 Nakameguro, Meguro City, Tōkyō-to 152-0000, Giappone
https://goo.gl/maps/edp9R5V5Rrz

REMOTE WORKING IN GIAPPONE
Abbiamo scoperto uno Starbucks enorme a Kanda Station, dove un sacco di persone vanno a lavorare. La posizione è ottima perché si trova proprio di fronte alla fermata della metro! Indirizzo è: 〒101-0045 Tōkyō-to, Chiyoda City, Kanda Kajichō, 3-chōme https://goo.gl/maps/bTbcPRr9jFw
AMANTI DELLO SHOPPING?
Giorno 6:
Ginza è il quartiere della moda e del lusso, meta imperdibile per tutti gli amanti dello shopping. Per noi appassionati di tecnologia, una tappa obbligatoria è stata l’Apple Store di 4 piani.
Di pomeriggio potete continuare il tour di shopping a Shibuya, o andarci più sul tardino per godervi la vita notturna di questa incredibile metropoli.
Ecco cosa vedere a Shibuya:
- Incrocio Shibuya Crossing
- Lawsuit Monster Cafè
- Toy Sapiens (Loungefly)
- Shibuya Tsutaya Centro Commerciale
- 109 Centro Commerciale
- Franc Franc (home decor)
- Village Vanguard (decor home)
- VR Park (realtà virtuale)
ESPERIENZE
Giorno 7:
Su Airbnb abbiamo scoperto “Feeling Samurai Soul”, un’esperienza capace di trasformarti per un giorno in un vero samurai. Abbiamo avuto la fortuna di allenarci con un vero maestro di arti marziali, che ci ha mostrato la cerimonia del te e iniziato all’utilizzo della Katana, la famosa spada dei samurai.
Una volta studiate le varie parti di cui è composta questa spada leggendaria (e constatato quanto sia affilata), è arrivato il turno per me di mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti! (qui il video)
Vi lascio il link, dovesse piacervi l'idea:
Feeling Samurai Soul
https://www.airbnb.it/experiences/79594
ODAIBA & DIGITAL ART MUSEUM
Giorno 8-9:
Odaiba è definita “polo tecnologico della città”, è una grande isola artificiale nella baia di Tokyo. Concepita originariamente per ospitare uffici e sedi di grandi aziende finanziarie, poi convertita in zona di svago, favorendo l'apertura di centri commerciali e attrazioni varie. Vi dico sin da subito che sperare di visitarla in un solo giorno è davvero improbabile.
In due giorni, abbiamo visitato diversi luoghi:
- Megaweb, un museo della Toyota con prototipi di automobili di nuove e vecchia generazione
- Kawasaki Robostage, sede di applicazioni robotiche e simulatori in realtà virtuale
- Diver City il più recente tra i centri commerciali di Odaiba dove si trova la statua del Gundam gigante
- Trick Art Museum, un piccolo "museo" con installazioni tridimensionali e giochi ottici.
- Digital Art Museum: un luogo meraviglioso dove ammirare incredibili opere d'arte digitali.
SI RIPARTE!
E' giunto il momento di partire verso il sud del Giappone a bordo dello Shinkansen... se questa guida vi è piaciuta lasciatemi un commento in attesa del prossimo articolo che sarà dedicato a:
- Hiroshima
- Miyajima
- Nara
- Osaka
- Kyoto
Nel frattempo, non dimenticatevi di assaggiare tutto quello che vi capita, ovvero...
Gyoza ravioli ripieni
Yakitori spiedini di carne con salsa
Okonomiyaki spaghetti alla piastra
Ramen brodo caldo con roba varia
Shabu-Shabu carne da cuocere
Dango orribili palle caramellate
Takoyaki polpette di polipo!
Tayaki torta ripiena a forma di pesce
Sukiyaki spaghetti con manzo e tofu
About The Author
Aura
Mi chiamo Aura e ho una grande passione per il design e per il mondo del fumetto. Dopo aver lavorato per 9 anni come dipendente, spinta dalla voglia di crescere professionalmente, ho deciso di cambiare vita e diventare freelance.